L’idea di gustare una colazione o un pranzo accanto ad una foto d’epoca di Claudia Cardinale stampata in grande formato, per dare l’idea di avere accanto l’attrice come commensale, al posto di un pannello di plexiglass, parte dal cuore del Pigneto a Roma. Succede al Necci dal 1924, in Via Fanfulla da Lodi, 68, strada cara a Pier Paolo Pasolini, anch’egli omaggiato sugli originali Separè Fotografici. È questa l’ultima trovata di Agathe Jaubourg e Massimo Innocenti, i due imprenditori che danno vita alla mostra fotografica dal titolo “Andava Tutto Bene“, dedicata alla socialità intesa come valore assoluto. La mostra realizzata in collaborazione con Archivio DUFOTO, sarà allestita nel bar ristorante a partire da lunedì 7 dicembre 2020.
Agathe e Massimo, tra i fautori della rivoluzione culturale e gastronomica del quartiere romano, ancora una volta indossano i panni di creativi, oggi curatori di un’esposizione che porta in tavola la cultura, in modo semplice ma efficace, come solo le immagini dal forte potere evocativo sanno fare. Sedici volti noti ritratti da scatti iconici, tra cui si riconoscono: Federico Fellini, Silvana Mangano, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Catherine Spaak, Giorgio Gaber, Sergio Endrigo e molti altri protagonisti della vita (dolce), immortalata al “tempo dei locali”. Momenti di una socialità che ha fatto epoca, che rappresentano luoghi e situazioni di straordinaria vivacità, oggi riportati in luce dalle foto stampate su supporti autoportanti (misure 140×70), destinati a rimanere in pianta stabile nel locale fino al termine dell’emergenza. Spetta così a divi del cinema, della musica e intellettuali del tempo, svolgere l’importante funzione di sostituire con i loro volti, le fredde barriere anti covid, questo almeno «fino a che il Covid ci separerà», afferma Agathe, rifiutandosi di optare per dei semplici separatori in plastica, che «amplificano di più quel senso di separazione che questo virus porta con sè».«Il covid ha attaccato la cultura e ora la cultura risponde al covid», dichiara Innocenti, sottolineando quanto fosse importante la parola “contaminazione”, in un’epoca in cui il mondo non era ostaggio di un virus sconosciuto, la cui prerogativa è proprio l’alto tasso di contagio e, prosegue dicendo, «A questi pannelli è destinata una funzione importante, di compagnia, di estetica e di diffusione di una bellezza che dura e durerà per sempre. E in un momento buio come quello che stiamo attraversando, un concetto come la bellezza, porta in sé un potere salvifico inestimabile», conclude l’imprenditore.