Dal 25 marzo al Cinema Nuovo Olimpia di Roma, Circuito Cinema presenta “Orgoglio e pregiudizio”, rassegna cinematografica curata da Cesare Petrillo e Simone Ghidoni dedicata al cinema queer storico (1961-1987) e contemporaneo (dal 2007 a oggi). Particolare attenzione sarà dedicata al regista argentino Marco Berger, premiato nel 2011 al Festival internazionale del Cinema di Berlino per il miglior film a tematica LGBT, che sarà presente in sala nei giorni lunedì 1, martedì 2 e mercoledì 3 aprile per incontrare il pubblico e raccontare i suoi film Un rubio, Plan B, Taekwondo, Hawaii, El cazador, Los agitadores, Ausente, mai usciti al cinema in Italia.
La rassegna “Orgoglio e pregiudizio” nasce infatti dalla necessità di dare spazio a titoli eccellenti che per ragioni di mercato e culturali non trovano distribuzione nel nostro paese.
In più di un mese di programmazione saranno proiettate oltre venticinque opere inedite e film che a partire dagli anni Sessanta fino alla metà degli anni Ottanta hanno fatto da spartiacque: da Quelle due di Wyler e Domenica maledetta domenica di Schlesinger fino a My Beautiful Laundrette.
Tra i recuperi eccellenti i primi film, inediti, di Céline Sciamma e Robin Campillo, oggi nomi di richiamo ma un tempo relegati al mondo underground.
Inoltre, il primo americano apertamente lesbo, Desert Hearts (1985), il debutto dirompente di Dee Rees (Pariah, 2011), titoli che arrivano dall’ America del Sud (i brasiliani Flores raras, Hoje eu quero voltar sozinho) e dall’Europa.
Infine la scoperta di un grandissimo autore, Marco Berger, argentino, classe 1977. Il tema gay è centrale in tutta l’opera di questo regista che viaggia per il mondo con le sue storie mozzafiato, ma in Italia non ha trovato ancora una sua casa. Dall’opera di esordio (Plan B) all’ultimo film (Los agitadores), Berger mette a fuoco storie di uomini contemporanei nella loro nudità, morale e fisica. Da una parte la presa di coscienza di una condizione esistenziale in tutte le possibili declinazioni: dalla normalità all’impossibilità dell’essere gay, negli aspetti teneri e in quelli tossici, nella fragilità e nel machismo, nella solitudine, nella paura, nell’incomunicabilità. La scoperta suggestiva di un mondo, l’Argentina contemporanea, attraverso una parte di una società fino a poco tempo fa intrappolata in un modello maschile latino, virile, invulnerabile.