Violenza di genere, relativa alle donne in quanto tali. I dati parlano chiaro: un quarto degli omicidi in Italia sono femminicidi e nel 70% le aggressioni più gravi arrivano da uomini con cui si ha o avuto un legame affettivo, partner o familiari.
Ma il femminicidio, come lo stupro, è l’aspetto più brutale ed evidente del fenomeno, esiste un sommerso fatto di angherie, soprusi, vessazioni psicologiche difficile da scardinare e legato a una presa di coscienza reale.Da qui l’esigenza sul territorio di uno sportello antiviolenza, voluto fortemente dalla consigliera Arianna Plebani.
“Esci dal Silenzio – Non sei sola” è lo sportello nato ad aprile a Mentana, uno strumento voluto da donne, per le donne. Ospitato (e in collaborazione) nella sede dell’Associazione “Mentana nel cuore” di cui la Plebani è una delle fondatrici, offre sostegno alle vittime grazie alla consulenza legale e psicologica dell’Avv. Roberta Plebani e della Dott.ssa Veronica Lovisa.
“Lo sportello rappresenta il primo approccio, anche a livello informativo, di supporto a situazioni così delicate – ci spiega Arianna Plebani – con il supporto psicologico la donna può tirar fuori quello che sta vivendo o farlo successivamente, nello stesso tempo l’avvocato aiuta a capire come muoversi”.
“Purtroppo il preconcetto culturale e il timore di parlare esistono nelle grandi città, in aree più piccole possono rappresentare una difficoltà maggiore – interviene la Dottoressa Lovisa – condurre chi subisce abusi ad aprirsi è complesso. I nostri incontri accompagnano ad uscire allo scoperto, attivando quei processi necessari alla denuncia, in primo luogo legale, poi di riscatto personale. Dare forza è un incentivo potente”.
Un aspetto agghiacciante degli abusi sulle donne è la sua trasversalità. Colpisce ogni classe sociale e si nasconde dietro a una facciata “perbene”. Chi sono le persone che si rivolgono allo sportello?
“Soprattutto donne che subiscono un conflitto familiare, come nei casi di separazione. Non sempre sfocia in violenza fisica, semmai è economica o ci sono pressioni mentali, ma è altrettanto invalidante. La minaccia più frequente da parte dei mariti? Ti tolgo i figli. Torniamo alla paura e a quei meccanismi come la vergogna, il senso di colpa, la rassegnazione, che si instaurano a causa di una serie di condizionamenti interni alla famiglia e radicati nella società. Vige una cultura che svaluta la figura della donna, nonostante i traguardi raggiunti. Sulla carta abbiamo tutto, nella pratica ancora troppo poco”.
Avvocata Plebani, quali sono i passi da percorrere in caso di violenza domestica?
“Quello che consiglio sempre a ogni donna vittima di violenza fisica o psicologica che decide di denunciare il proprio compagno è di farlo – non mi stancherò mai di ripeterlo – con l’assistenza di un legale, questo perché con la denuncia si innesca il meccanismo della macchina giudiziaria. La consulenza tecnica è necessaria per riconoscere quei fatti configurabili come reato o comunque fondamentali, che una persona comune potrebbe involontariamente omettere. E’ un lavoro articolato, inquadrare il caso è l’inizio, poi bisogna sviscerarlo in tutti gli aspetti. Il piccolo episodio che alla donna può sembrare irrilevante, per l’avvocato diventa indispensabile al fine di trovare gli strumenti più efficaci per tutelarla. E sono tanti, ad esempio l’allontanamento del coniuge”.
Dottoressa Lovisa, arrivano da voi donne con grosse esperienze traumatiche, il suo ruolo diventa centrale e finalizzato. Come le aiuta ad accrescere le risorse personali?
“Iniziamo col dire che devono sentirsi capite ed accolte, la chiave sta nell’empatia. Di solito l’abusante è la classica “brava persona”, queste donne hanno la necessità assoluta di essere credute. Nessuno deve minimizzare. Il primo compito è di agganciarle, come si dice in gergo tecnico, altrimenti il rischio di perderle è grande. Il maltrattamento priva la persona di valore, pensiamo alle forme di isolamento o al controllo economico, ai meccanismi di manipolazione. Oppure a quei retaggi insiti nelle donne stesse: io lo cambierò, è il padre dei miei figli. A loro volta imparano a riconoscere i comportamenti violenti o i ricatti emotivi di cui sono vittime senza sentirsi più responsabili o giustificando. Prendono coscienza di sé, subentra la sinergia con l’avvocato, scatta la denuncia”.
Tornando ai preconcetti, osservate un cambiamento di mentalità almeno nei ragazzi più giovani?
“Limitata, pensiamo ai casi di bullismo, sono all’ordine del giorno. Purtroppo la nuova generazione è figlia della vecchia, la stessa che mette in atto la violenza di genere. Per questo motivo le associazioni, lo faremo anche noi, puntano su campagne che coinvolgano le scuole, gettando il seme dell’informazione”.
Una donna vuole ricorrere a voi, ma ha una libertà d’azione ristretta. Offrite mezzi alternativi?
“Sì, quello di stabilire gli incontri in forma anonima. La donna che sa di potersi rivolgere a noi, non solo in sede, ma prendendo appuntamento agli studi privati delle consulenti, avrà una sicurezza in più qualora si trovi in difficoltà facili da comprendere. L’anonimato permette di non essere riconoscibile”.
Quali sono i progetti futuri?
“Ci vogliamo convalidare come centro, collegandoci al numero rosa 1522. E’ in studio una collaborazione con la C.E.A.S. di Mentana, che si occupa dei diritti dell’infanzia e stiamo attivando dei seminari, poiché un aspetto grave è proprio la mancata percezione del problema. Ci preme principalmente il discorso della sensibilizzazione, come è successo lo scorso 25 maggio per la fiaccolata contro la violenza sulle donne, organizzata in concomitanza al comune di Guidonia dopo lo stupro accaduto pochi giorni prima. Hanno partecipato circa 200 persone e sono intervenute tutte le autorità locali, l’amministrazione, senza differenze di colore o idee. Un riscontro importante che conferma: di fronte a certi eventi siamo tutti uguali, dobbiamo combattere“.
INFORMAZIONI E CONTATTI:
Lo sportello è aperto il venerdì mattina dalle 9 alle 13 o previo appuntamento c/o i locali dell’associazione in Via G. Amendola, 16.
E’ attiva l’e-mail: escidalsilenzio@libero.it
• Consulenza Legale – 339 3749154 (Avv. Roberta Plebani)
• Consulenza Psicologica – 348 0459479 (Dott.ssa Veronica Lovisa)