La storia di Silvia Fiorenza viene da lontano. Da quando, giovanetta pensosa e attenta osservatrice del mondo intorno a lei, capiva che il suo io più nascosto e profondo aveva bisogno di esprimersi, camminare, raccontare, rappresentare.
Quelle sensazioni, esplorazioni, i fremiti interiori, cominciò a descriverli con il disegno. Tratti dapprima indecisi, ma poi sempre più chiari, netti, sicuri. Figure, interni, oggetti, paesaggi, riflettevano le sue idee e i suoi pensieri.Poi la pittura, inevitabilmente. Amava analizzare e riflettere sui significati delle opere dei grandi maestri, del passato e moderni. Voleva aprirsi, con se stessa e gli altri. Ma fin da principio voleva distinguersi, non essere catalogata o peggio, associata a questo o quel pittore con qualcuno che dicesse ”si nota che hai visto l’opera di… “ .
Voleva essere leggibile, ma diversa.
E lavorò tanto, giorno e notte: tante tele, tanti schizzi, uno studio continuo fino a raggiungere il risultato cercato.
Le opere di Silvia Fiorenza oggi sono uniche, asciutte, equilibrate. Spazi, linee, orizzonti, colori, tonalità e vibrazioni le escono dall’anima. Ogni quadro è una storia finita fatta di incontro, contrasto cromatico, ma anche forza, movimento, armonia.
La personalità artistica di Silvia Fiorenza è ben definita.
La “modern painting” ha in lei la protagonista assoluta. La sua opera è l’espressione più vera, autentica del suo pensiero, del suo “io”, ancora una volta, del suo animo. Di fronte alla quale, come raramente accade, si può dire: questa è l’arte, questa è la vita.